Le passate restrizioni, che hanno impedito agli italiani di uscire fuori dal Bel Paese, hanno agevolato il turismo interno e mai come in questi ultimi due anni ci si è resi conto di quanto sia bella l’Italia.
La bellezza però non impedisce la fuga di cervelli, né tanto meno la fuga dalle zone rurali verso le grandi città. Il risultato? Desolazione dei piccoli centri abitati e dei borghi più belli d’Italia.
I paesi fantasma
Generalmente definiti paesi fantasma, i borghi sono sempre più abbandonati, soprattutto dai giovani in cerca di una carriera nelle grandi città italiane o ancora Europee.
Questo scenario ha portato negli anni ad una vera e propria desolazione dei borghi più belli di Italia, luoghi in cui l’età media della popolazione si alza ed il futuro è sempre più a rischio.
Ad oggi, questi ultimi, godono di un alto livello di turismo, ma di scarsa permanenza. Basti pensare a: Civita di Bagnoregio nel Lazio, Gerfalco in Toscana, Matera in Basilicata, Conflenti in Calabria, Castelluccio in Umbria, Amandola nelle Marche, Biccari in Puglia etc..
Si potrebbe andare molto avanti con la lista, ma in termini numerici circa il 70% dei comuni italiani non arriva a 5.000 abitanti. Perché? L’errore è molto probabilmente nella mancata creazione di condizioni favorevoli, che renderebbe appetibile la permanenza in un borgo per le famiglie.
Cosa fare per recuperare
Secondo quanto sostenuto da Samuel Lo Gioco, fondatore dello Smart Working Magazine, bisognerebbe offrire i borghi a realtà private che possano renderlo capace di ricevere una famiglia per più di un solo weekend.
La mancanza di internet, il sentirsi totalmente sperduti e l’assenza di socialità allontanano dall’idea di poter passare più di due giorni in un borgo medioevale.
La riqualificazione dei borghi data da offerte esperienziali sportive, gastronomiche, culturali e disponibilità internet potrebbero aprire le porte ad una soluzione di Smart Working Hotel.
Cos’è lo Smart Working Hotel?
Incentivando i privati ad investire sui borghi potrebbe essere un ottimo modo per generare una permanenza più lunga nei borghi. Basti pensare allo Smart Working Hotel.. e se la parola smart significa “intelligente” il lavoro smart non è necessariamente quello svolto da casa.
Smart Working Hotel significa di fatto un Hotel che ospita non solo per il pernottamento, ma anche per il lavoro, offrendo in ogni stanza una postazione da lavoro o ambienti per il co-working.
Molte persone che hanno la possibilità di lavorare da remoto unirebbero l’utile al dilettevole, adottando una modalità di lavoro che gli permetta di vivere esperienze e luoghi diversi.
Questa ipotesi potrebbe favorire la riqualificazione dei borghi abbandonati, portandoli a rifiorire dando importanza al loro peso culturale e sensazionale.
Bysmart Part of Arken
Il brand Bysmart offre postazioni di lavoro salvaspazio che possono essere adatte anche a piccole stanze di Hotel, ma anche a grandi ambienti co-working offrendo privacy e comfort.
Se sei un hotel manager e vuoi ampliare i servizi offerti con confortevoli postazioni per lo Smart Working, visita lo SHOP Bysmart.